21 Giugno 2021 Notizie

L’uso delle Indicazioni Geografiche dell’UE come ingredienti

A seguito di una ricerca condotta presso le regioni e le associazioni di produttori membri di AREPO, è finalmente disponibile lo studio sulle Indicazioni Geografiche (IG) dell’UE utilizzate come ingredienti nei prodotti trasformati.

Partendo da un’analisi della legislazione e della giurisprudenza esistente a livello europeo e nazionale (con un focus sull’Italia e la Francia come unici Stati membri dell’UE che hanno affrontato la questione), lo studio mira a fornire raccomandazioni politiche al fine di migliorare la legislazione europea in materia di etichettatura dei prodotti alimentari che utilizzano le IG come ingredienti. Di fatto, finora non esiste una legislazione obbligatoria, ma piuttosto delle linee guida dell’UE che danno alcune istruzioni di base e non vincolanti, mentre approcci diversi (o la mancanza di un approccio formale) esistono a livello nazionale. In assenza di una regolamentazione comunitaria e nazionale vincolante, i gruppi di produttori di IG si trovano senza alcun mezzo efficace di azione per evitare l’abuso o il cattivo uso delle loro IG.

Quindi, lo studio dell’AREPO intende colmare questa lacuna e rispondere a uno degli obiettivi della revisione in corso dei sistemi di qualità dell’UE: rafforzare i gruppi di produttori anche attraverso il chiarimento delle regole di etichettatura per i prodotti trasformati che utilizzano una IG come ingrediente.

In particolare, questo rapporto cerca di identificare le buone pratiche e i problemi relativi alla menzione di un prodotto IG sull’etichetta di un prodotto trasformato che lo utilizza come ingrediente. I suoi obiettivi specifici includono la determinazione di ciò che può (e non può) essere messo sull’etichetta di un prodotto trasformato che utilizza una IG come ingrediente, così come il tipo di controllo che può e deve essere esercitato dai gruppi di produttori di IG sulle industrie di trasformazione (di questi prodotti non IG) e in quale misura.

A tal fine, è stato somministrato un questionario ai gruppi di produttori di IG delle Regioni socie di AREPO e sono state condotte diverse interviste approfondite. Cento associazioni di produttori IG hanno risposto all’indagine, provenienti da sei paesi diversi, suddivisi come segue: Francia (44), Italia (34), Spagna (11), Germania (7), Grecia (2) e Portogallo (2).

La ricerca ha confermato che l’uso di una IG come ingrediente nei prodotti trasformati porta diversi vantaggi sia per l’IG stessa che per il prodotto trasformato che la contiene. Tuttavia, questo è vero solo se vengono rispettate delle condizioni specifiche relative alla qualità e ai controlli del prodotto finale, al fine di evitare il danneggiamento e lo sfruttamento della reputazione delle IG e di assicurare una concorrenza leale sul mercato.

A questo proposito, l’AREPO raccomanda alla Commissione Europea di introdurre una legislazione vincolante a livello UE a partire dai principi di base contenuti nelle linee guida della CE.

Inoltre, mentre è fondamentale avere chiari principi generali comuni, al fine di creare un sistema efficiente, è anche fondamentale responsabilizzare i gruppi di produttori. Di conseguenza, l’AREPO crede fermamente che la Commissione Europea dovrebbe formalmente autorizzare i gruppi di produttori ad autorizzare e regolare i termini in cui una IG utilizzata come ingrediente può essere nominata nell’etichettatura frontale di un prodotto trasformato. Questo approccio assicurerebbe la giusta flessibilità in quanto le associazioni di produttori di IG sarebbero in grado di adottare criteri equilibrati per assicurare la protezione delle IG, pur mantenendo i vincoli per i trasformatori a un livello ragionevole.