Politiche UE

Politica Agricola Comune

Dopo un lungo processo di negoziazione iniziato nel 2018, l’ultima riforma della PAC sta per concludersi e la nuova PAC entrerà in vigore nel gennaio 2023, dopo un periodo di transizione di due anni. Scopri le azioni dell’AREPO per ottenere un giusto riconoscimento dei prodotti di qualità e di origine nella nuova PAC. 

Introduzione

La Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione europea, varata nel 1962, è una politica comune a tutti gli Stati membri UE, che ha per obiettivi (art.39 TFUE):

  • l’incremento della produttività dell’agricoltura, sviluppando il progresso tecnico, assicurando lo sviluppo razionale della produzione agricola come pure un impiego migliore dei fattori di produzione, in particolare della manodopera;
  • un tenore di vita equo per la popolazione agricola, con l’organizzazione comune dei mercati (OCM) agricoli ed il rispetto dei principi di unicità dei prezzi, della solidarietà finanziaria e della preferenza comunitaria;
  • la stabilizzazione dei mercati;
  • la sicurezza degli approvvigionamenti;
  • prezzi ragionevoli per i consumatori.

La PAC è gestita e finanziata tramite le risorse del bilancio dell’UE, in particolare tramite il Fondo europeo agricolo (FEAGA), che fornisce sostegno diretto e finanzia misure di sostegno del mercato, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che finanzia lo sviluppo rurale. I pagamenti sono gestiti a livello nazionale da ciascun paese UE.

Sviluppi recenti

Di fronte ai cambiamenti del mercato, all’impatto ambientale dell’agricoltura, nonché alle crescenti richieste di alimenti di qualità, la PAC è stata oggetto di varie riforme consecutive a partire dal 1992.

Il processo di revisione si è aperto ufficialmente il 1° giugno 2018 con la presentazione da parte della Commissione europea di nuove proposte legislative sul futuro della PAC dopo il 2020.

Nel mese di giugno 2021, le istituzioni europee hanno raggiunto un accordo politico sul futuro della PAC.
I tre regolamenti sono stati firmati e pubblicati nel mese di dicembre.

Attualmente la commissione ha avviato il processo di valutazione dei piani strategici degli Stati membri per presentarne i riscontri.

La nuova PAC entrerà in vigore dal 2023, dopo un periodo di transizione di due anni.

Il sistema delle IG dell’UE dopo la riforma della PAC

Nel contesto della riforma della PAC sono stati raggiunti miglioramenti significativi al sistema delle IG dell’UE, sia nel regolamento sui piani strategici che nel regolamento di modifica (che ha proposto emendamenti al regolamento OCM 1308/13, al regolamento 1151/12 sui sistemi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, al regolamento 251/14 sulle IG per il vino aromatizzato, tra gli altri):

  • L’estensione dello strumento di regolazione dell’offerta (già esistente per formaggi DOP/IGP, prosciutti e vini) a tutti i prodotti DOP e IGP;
  • Il campo di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 è stato esteso per includere i vini aromatizzati;
  • Il fattore umano è stato reintrodotto come elemento obbligatorio per la definizione di una DOP, sia per il vino che per i prodotti alimentari. Inoltre, per i disciplinari DOP e IGP, è stata introdotta la possibilità di limitare, dove appropriato, i dettagli dei fattori umani come legame di qualità ad un particolare ambiente geografico attraverso una descrizione della gestione del suolo e del paesaggio, delle pratiche di coltivazione o di qualsiasi altro contributo umano rilevante al mantenimento dei fattori naturali dell’ambiente geografico;
  • La possibilità di includere volontariamente elementi di sostenibilità nei disciplinari;
  • L’allineamento della definizione di denominazione d’origine e indicazione geografica con quella data a livello internazionale nell’Accordo di Lisbona. Inoltre, la definizione di indicazione geografica è armonizzata con quella di denominazione d’origine, il che chiarisce la posizione delle IGP il cui nome non è legato al nome della regione;
  • L’estensione dell’ambito di protezione a tutti i prodotti IG, inclusi i beni in transito e venduti attraverso mezzi di commercio elettronico, in particolare contro l’abuso della loro reputazione;
  • Semplificazione della procedura di approvazione degli emendamenti ai disciplinari. Il testo legislativo introduce una distinzione tra emendamenti dell’Unione ed emendamenti standard.